Caldaia a condensazione o pompa di calore?

Con l’avvento dei Bonus e detrazioni, sempre più clienti ci domandano quale tecnologia è migliore tra una pompa di calore o una caldaia a condensazione. Confrontare queste due tecnologie non è semplice perché tutto dipende dal contesto  in cui vengono installate, dal tipo di abitazione e dal luogo.

Che differenza c’è tra pompa di calore e caldaia a condensazione?

La caldaia a condensazione e la pompa di calore sono dispositivi che vengono installati per il medesimo scopo: ovvero quello di fornire calore per l’impianto di riscaldamento e per l’acqua sanitaria.

La caldaia a condensazione sfrutta i combustibili (gas, metano) per generare calore e riesce a recuperare il calore latente di condensazione, aumentando l’efficienza energetica.

La pompa di calore sfrutta l’energia dall’ambiente esterno (aria, acqua, calore del terreno e recupero termico) sotto forma di calore e lo trasporta negli ambienti interni di un edificio in funzione del tipo di impianto di riscaldamento.

Pro e contro caldaia e pompa di calore

Pro caldaia a condensazione

  • Bassi costi di gestione.
  • Investimento economico iniziale basso.
  • Ridotte emissioni inquinanti.
  • Facilmente integrabile con termosifoni o con pannelli radianti (parete, soffitto, pavimento).
  • Accesso detrazioni fiscali 50%, 65%, 110%.

Contro caldaia

  • Rendimento energetico basso in caso di cattivo isolamento termico abitazione e da radiatori dalle dimensioni ridotte.
  • Allaccio rete gas e costo combustibile.
  • Emissioni inquinanti.

Pro pompa di calore

  • Emissioni inquinanti pari a zero.
  • Possibile integrazione con pannelli fotovoltaici o solari.
  • Consente di accedere agli incentivi fiscali e al conto termico.
  • È adatta sia al riscaldamento sia al raffrescamento.

Contro pompa di calore

  • Investimento economico iniziale cospicuo.
  • Installazione macchina spazio esterno.
  • Diminuzione  delle prestazioni con temperature esterne molto basse (sotto 0°C).

Quale impianto installare?

Come scritto all’inizio dell’articolo non è facile consigliare un’impianto senza un’analisi che tenga in considerazione tutte le variabili, Consigliamo di affidarsi a professionisti o a termotecnici affidabili.

Per qualsiasi domanda o per preventivi non esitare a contattarci

Sostituzione caldaia, detrazioni fiscali 65% o 50%

Vorresti cambiare la tua attuale caldaia, sostituendola con una di nuova generazione recuperando gli investimenti necessari per farlo? Grazie alla detrazione del 50% e del 65% (bonus caldaie), potrai acquistare un nuovo impianti di climatizzazione invernale di ultima generazione che, oltre a garantire migliori prestazioni energetiche, consentono di ridurre l’inquinamento atmosferico.
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Detrazione fiscale del 50 e del 65% per la sostituzione della caldaia nel 2021, chi può beneficiarne?

Come abbiamo già scritto sopra l’Ecobonus per chi intende sostituire il proprio impianto di climatizzazione invernale sarà di importo pari al 50% o al 65%:

  • è riconosciuto un bonus caldaia al 50% per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di classe A o superiore, gli importi massimi per questa tipologia di intervento sono di 30.000 euro;
  • è riconosciuto il bonus pari al 65% per le spese di sostituzione di impianti esistenti con nuove caldaie dotate di sistemi di termoregolazione o domotica evoluti, gli importi massimi per l’intervento su pannelli solari per la produzione di acqua calda sono di 60.000 euro, per le pompe di calore arrivano fino a 30.000 euro.

Attenzione: Per l’acquisto di caldaie a condensazione con efficienza inferiore alla classe A, dal 1° gennaio 2018 non si può più richiedere la detrazione.

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Ecobonus, detrazioni fiscali 110%, 65% e 50%

Novita’ ecobonus 110%

L’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 ha introdotto un potenziamento delle detrazioni ecobonus.
Il decreto incrementa al 110% la detrazione per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per specifici interventi di riqualificazione energetica, ad esempio:
la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A. La detrazione spetta per un importo di spese non superiore ad 30.000 Euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio e comprende anche le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti a pompa di calore sugli edifici unifamiliari (ad es. villette). La detrazione spetta su un importo di spese non superiore a 30.000 Euro e comprende le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
Attenzione!
Per poter accedere all’ecobonus 110% è necessario che gli interventi di efficientamento energetico assicurano nel loro complesso il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, o se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (A.P.E).
I contribuenti che eseguono interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, possono accedere ad una detrazione delle spese sostenute dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o dall’imposta sul reddito delle società (Ires), il cosiddetto Ecobonus.
L’importo da portare in detrazione dalle imposte varia in base alle caratteristiche dell’intervento e le spese ammesse in detrazione comprendono sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso.
Sulla Gazzetta Ufficiale n.304 del 30.12.2019 è stata pubblicata la Legge di Bilancio 2020 (L. 27.12.2019 n.160) che proroga per tutto il 2020 le condizioni di accesso ai benefici fiscali per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

ECOBONUS 65%, 50%

Confermata la detrazione Irpef per l’efficienza energetica nella misura del 65% o 50% e confermate le modalità applicative precedentemente in vigore, con efficacia fino al 31 dicembre 2020.
Se le caldaie a condensazione, oltre ad essere almeno in classe A, vengono abbinate a sistemi di termoregolazione evoluti (appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02), è possibile continuare a usufruire della detrazione più elevata del 65%.
Attenzione!
Rimane l’obbligatorietà di installazione delle valvole termostatiche a bassa inerzia termica come previsto dal Decreto 19/02/2007 (art.9 lettera b) in attuazione della Legge 296/2006.

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Manutenzione della caldaia: ecco cosa devi sapere.

L’importanza del controllo e manutenzione caldaia a volte viene sottovalutato, oltre ad aumentare i rischi e gli incidenti legati allo stato di malfunzionamento dell’impianto, al mancato risparmio sui consumi, non controllare periodicamente la caldaia può portare a multe salate che possono variare da comune a comune.

Far controllare la caldaia da un’esperto è un obbligo di legge, obbligo disciplinato dalla normativa D.lgs. 192/2005 e in particolare dal D.P.R. 74/2013, che stabilisce i criteri generali di manutenzione e controllo degli impianti termici.

QUALI SONO I CONTROLLI CHE VENGONO EFFETTUATI?

CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA

Il controllo di efficienza energetica, chiamato anche controllo fumi, è obbligatorio sugli impianti termici che vanno dai 10 KW ai 100 KW di potenza (la maggior parte delle caldaie), e deve essere effettuato:

  • all’installazione e messa in esercizio della caldaia;
  • in caso di sostituzione del generatore di calore;
  • nel caso di interventi che non rientrano tra quelli periodici;
  • ogni 2 anni– per impianti termici alimentati a combustibile liquido o solido;
  • 4 anni– per impianti alimentati a gas, metano o GPL.

A fine controllo il tecnico specializzato e autorizzato può rilasciare il bollino blu che permette di accertare che l’impianto sia sicuro e rispetti le normative in relazione a:

  • efficienza energetica;
  • sicurezza;
  • inquinamento.
MANUTENZIONE DELLA CALDAIA

La manutenzione della caldaia rientra nei controlli ordinari per la sicurezza e per verificare il funzionamento. Non vi è più l’obbligatorietà annuale, ma si fa riferimento all’installatore che attraverso la documentazione tecnica dell’impianto accerterà quali controlli andranno fatti e con quale frequenza.

CHI E’ IL RESPONSABILE DEI CONTROLLI SULLA CALDAIA?

L’obbligo di eseguire la manutenzione spetta al proprietario dell’abitazione o all’inquilino; nel caso di impianto centralizzato in condominio, invece, l’obbligo sarà sull’amministratore del condominio, l’allegato A al d.lgs. 192/02 definisce il responsabile dell’impianto termico come “occupante, a qualsiasi titolo, in caso di singole unità immobiliari residenziali; il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate; l’amministratore, in caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati amministrati in condominio; il proprietario o l’amministratore delegato in caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche”.

Il responsabile dell’impianto termico è quindi:

  • l’occupante, a qualsiasi titolo, in caso di singole unità immobiliari residenziali;
  • il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate;
  • l’amministratore, in caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati amministrati in condominio;
  • il proprietario o l’amministratore delegato in caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche.

 

MANUTENZIONE DELLA CALDAIA E CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA

Affidarsi a un tecnico specializzato e autorizzato è l’unico modo per essere sicuri che l’efficienza dell’impianto sia ottimizzata e tutte le norme di legge rispettate.

Se hai bisogno di mantenere e controllare la tua caldaia contattaci, saremo lieti di aiutarti.